USA on the road 2010

Data partenza: 08/08/2010
Data arrivo: 29/08/2010
Spesa: più di 3000€
Numero Viaggiatori: 4
Meta: on the road

8 agosto 2010
ITALIA - DENVER
la sveglia suona alle 5,45 , il taxi per Linate arriva alle 06:00 e alle 06:15 siamo in aeroporto in coda per il check in che il sito dell’Iberia non ci ha fatto fare on-line ieri sera. La partenza dell’aereo è prevista per le 08:00, primo scalo Madrid. Quando tocca a noi la hostess della compagnia aerea, Jessica, ci comunica che siamo in overbooking quindi dopo una serie di tentativi disperati e circa 6 ore di tentennamenti, delusioni e accidenti, dopo un pressing costante al banco biglietti, un favoloso pranzo a Linate gentilmente offerto dall’Iberia alle 14:00 ci imbarcano su un altro volo che ci porterà comunque a Denver anche se manterremo le 6 ore di ritardo. Arriviamo a destinazione  sfiniti dalla tensione accumulata, dai voli e dalle 8 ore di fuso e finalmente dopo aver preso l’auto, una bellissima buick enclave, che  ricorda il suv dell’audi q7, a mezzanotte e mezza (per noi le 8,30 del mattino dopo) arriviamo al motel best western  che avevamo prenotato vicino all’aeroporto (meno male) e finalmente possiamo sdraiarci su un letto. Una giornata infinita finalmente conclusa!

lunedì 9 agosto
DENVER - BOULDER - DOUGLAS
Puntiamo la sveglia ma non ce n’è bisogno tra le tende che non abbiamo chiuso e il fuso orario siamo svegli presto e dopo una buona colazione  prendiamo la nostra supercar e ci dirigiamo a Denver  per vedere qualcosa della “one mile city”. Ci appare una downtown ordinata, pulita, con una strada pedonale dove passa solo un autobus navetta gratuito che fa avanti e indietro tra la zona del campidoglio e la parte più periferica dell’isola pedonale, arriviamo fino al campidoglio per fare la foto al 16° gradino che segnala un miglio di altitudine. Siamo ancora sotto “anestesia “ da fuso orario e dopo aver girovagato un po’ in una Denver sonnecchiante riprendiamo la nostra buick e partiamo alla volta di Boulder. Quest'ultima è una cittadina gradevole incastonata tra le montagne, passeggiamo un po’ per la via centrale e quindi ci fermiamo per il nostro primo burger  al MOUNTAIN  SUN  pub and brewery. Ottimo burger e ottime birre! Nel primo pomeriggio ripartiamo per la nostra tappa di avvicinamento a Cody, prevediamo di fermarci a Douglas o a Casper in Wyoming. Ci si ferma a Douglas  il fuso orario si fa sentire e troviamo uno sleep inn comodo, pulito e accogliente.

martedi 10 agosto
DOUGLAS - THERMOPOLIS - CODY (circa 430 Km)
Colazione in motel pancake, cinnamon rolls, bagel, orange juice e “caffè” ; belli pieni intorno alle 10:00 ripartiamo alla volta  Termhopolis. Questa è una cittadina famosa per le acque termali ma per noi è solo  una sosta per un pranzo leggero e prima di uscire dal ristorante lasciamo un post it vicino alla cartina degli usa.
Arriviamo a Cody nel pomeriggio e prendiamo alloggio nel best Western Sunset Motor Inn, un buon motel  con WI-FI , piscina , idromassaggio e una discreta prima colazione. Mio marito e mio figlio grande (Alberto, 20 anni)  vanno a farsi  una passeggiata nella graziosa cittadina io e l’altro figlio più piccolo (Lorenzo, 14 anni ) ci prendiamo una pausa relax in piscina, poi con un buon anticipo andiamo all’arena del rodeo per evitare le code per il  biglietto. Arrivando una mezzora prima ci scegliamo i posti con calma e andiamo a prenderci qualche hot dog per placare lo stomaco. Finalmente parte l’inno americano, tutti in piedi con la mano sul cuore e uno dei must segnati sul nostro programma di viaggio  prende il via. Si alternano diverse prove di abilità di cowboy, ragazze e anche bambini. Lo spettacolo dura circa 2 ore ma non annoia, sono tutti bravissimi e comincia a fare un bel freddo, ci prendiamo ancora qualche hot dogs e ci fiondiamo in hotel , il fuso orario non è ancora smaltito del tutto!

mercoledi 11 agosto
CODY - YELLOWSTONE (circa 260 Km)
Si parte verso le 09:00 dopo una ricca colazione in motel con anche uova  e bacon, e avendo solo 2 notti da passare a Yellowstone, decidiamo di fare gran parte del south loop per arrivare al Canyon Village lasciando la hayden valley per il ritorno. Le 50 miglia che portano da Cody all’ingresso est del parco, quelle che Theodore Roosvelt  aveva definito le più belle 50 miglia degli usa, passano in fretta in un paesaggio di montagna molto spettacolare e, quando vedo l’ingresso est del parco sono molto emozionata, un sogno che si avvera. Aspettavo questo momento da quando, bambina, vedevo Yoghi e Bubu rubare le merende!!!
Foto di rito davanti al cartello d'ingresso e con le cartine del ranger entriamo nel parco. Attraversiamo una vasta zona  devastata dagli incendi, vediamo  alberi che sembrano fantasmi  ma ad un certo punto dobbiamo rallentare perché ci sono molte macchine ferme, e ci appare un cervo maestoso che tranquillo senza curarsi della gente pascola beatamente. Incredibile quanto è bello e maestoso!!!
Poco dopo incontriamo un altro dei grandi ospiti del parco “il bisonte” , ne incontreremo molti in questo viaggio ma il primo ci ha emozionato molto. Siamo ora sulla strada che costeggia il bellissimo Yellowstone Lake e arriviamo nella zona del West Thumb. In questa area, geologicamente attiva, proprio a ridosso del lago ci sono delle pozze sulfuree azzurre e verdi; si cammina su passerelle di legno in un paesaggio quasi lunare e ci fanno compagnia due cerve che vengono a  abbeverarsi nell'unica pozza di acqua fresca, la rangers blocca alcuni turisti per lasciarle passare sulle passerelle e allontanarsi indisturbate. Mamma mia mi sembra di vivere in un film. Sempre più emozionati ci avviamo verso la zona dell'Old Faithful e appena in zona andiamo ad informarci sull'orario della prossima eruzione; manca circa un'ora, allora andiamo a mangiare qualcosa e  facciamo una doverosa visita allo storico Inn e nella zona circostante. Nel frattempo le panchine si sono riempite di turisti ma riusciamo a trovare una posizione per assistere allo “spettacolo”.
Devo dire che nonostante fosse il mio “primo geyser” non mi ha emozionato: forse troppa gente o forse troppa aspettativa. Ripartiamo per fermarci nel parcheggio dell'Upper Basin, proprio vicino al parcheggio c’è un piccolo geyser che erutta. Qui intorno ci sono pozze con colori fantastici e ci incamminiamo nel piccolo sentiero che porta alla morning glory pool. È una gradevole passeggiata tra alberi e zone geotermiche con altre bellissime pozze di tutti i colori e nell’aria si sente l’odore  di acido solfidrico. Siamo praticamente soli e sui tronchi si vedono degli strani segni che sembrano unghiate, speriamo in bene, vorrei vedere un orso ma preferirei non troppo da vicino!!! Ripartiamo con l’intenzione di fermarci più avanti ma a causa di lavori stradali si è formata una lunga coda e siamo un po’ stanchi ma tanto felici e lentamente raggiungiamo il Canyon Lodge. La nostra stanza non è che una specie di container con un piccolo bagno, e 4 letti ma siamo nel centro geometrico di Yellowstone, ancora mi emoziono a pensarci! Dopo aver preso possesso della nostra cabina ci rechiamo al ristorante, nota deludente della giornata. Torniamo alla cabina  e nonostante faccia un bel fresco (siamo comunque oltre i 2000m di altitudine) non controlliamo il riscaldamento e ci addormentiamo.

giovedi 12 agosto
YELLOWSTONE GRAND LOOP  (230 km)
Al risveglio ci rendiamo conto che nella stanza fa un freddo barbino (ovvio con il riscaldamento praticamente spento) e dopo la solita colazione super energetica per riprenderci dal gelo partiamo alla volta di Mammoth Hot Spring percorrendo in senso antiorario il grand loop. La prima tappa è ad artist point per vedere le cascate dopo aver sceso l'uncle tom's trail, ovvero una bellissima passeggiata che ti porta dalla cima dello Yellowstone Canyon alla base delle lower falls alte circa 94 metri. È bellissimo vedere l’arcobaleno formato dalla potenza e dai vapori delle cascate. Per arrivare alla base delle cascate c’è una lunga e ripida scalinata metallica che può creare qualche difficoltà a chi soffre di vertigini...(mio marito). Ripartiamo alla volta di Mammoth Hot Spring fermandoci per l’ultimo scatto dello Yellwstone Canyon all'inspiration point . Nel tratto tra Tower Falls e Mammoth Hot Spring un’altra grandissima sorpresa: incontriamo un orso che trotterella a bordo strada. In preda all'eccitazione siamo i primi a fermarci perché quasi rischiamo di investirlo, accostiamo l’auto e scattiamo un sacco di fotografie. È un'orso nero ma ha una strana pelliccia tutta striata di biondo, sembra che abbia fatto le meches! Rimane appena sotto la strada per un bel po’,  scavando alla ricerca di cibo e noi restiamo ad osservalo felici come dei bambini, non speravamo certo di trovare un orso con il parco pieno di turisti. Arrivati a Mammoth Hot Spring chiediamo chiarimenti sulla strana pelliccia del nostro orso mostrando le foto ad una ranger e lei ci dice che è una vecchia conoscenza e che loro lo chiamano Shaggy Bear (orso arruffato) e ci chiede informazioni su dove l’abbiamo avvistato comunicandolo anche ai sui colleghi via ricetrasmittente. Mammoth Hot Spring è un’altro dei paesaggi incredibili che Yellowstone ci offre. Anche questa è chiaramente una zona geologicamente attiva ma completamente diversa da quando visto finora. È un intero versante di una montagna formata di terrazze di carbonato di calcio solidificato con colori che vanno dal bianco candido all'ocra e all'arancione, secondo quali sali sono stati inglobati dall'acqua della fonte termale evaporata. È un paesaggio molto insolito ed  è stato molto bello passeggiare sulle passerelle tra le varie terrazze anche perché era una giornata molto soleggiata con una luce accecante e una temperatura gradevolissima. Il percorso successivo, per arrivare al Norris Basin dimostra come nel parco cambino rapidamente i paesaggi, infatti la strada sale e diventa tortuosa fino a giungere lo Yellowstone Plateau, oltre i 2200 metri di altitudine, poi si arriva in una zona chiamata “roaring mountain”, un'altra zona con innumerevoli fumarole e quindi si passa la zona di Obsidian Cliffs ricca di rocce di ossidiana che venivano usate dagli indiani come punte delle frecce e per produrre utensili taglienti. Si raggiunge quindi Norris Basin dove geyser e pozze coloratissime si alternano a perdita d’occhio. Sempre più soddisfatti e stanchi torniamo alla nostra cabina per un po’ di ristoro e per la cena.

venerdì 13 agosto
CANYON VILLAGE - CODY - LOVELL - BUFFALO  (circa 600 Km)
Si parte alla volta di Cody attraverso la Hayden Valley che ci regala la vista di tanti bisonti e un paesaggio ancora diverso dai precedenti, una bella pianura  verde con innumerevoli corsi d’acqua e anche l’incontro con un’alce femmina. Arriviamo a Cody per un hamburger e velocemente ripartiamo, oggi sarà una tappa piuttosto lunga e con una strada panoramica di montagna da percorrere. Procediamo sulla “14” fino appena dopo Lovell per inserirci nella “37” direzione nord e poche miglia dopo Horseshoe Bend Marina arriviamo a Devil’s Canyon Overlook. Ci troviamo circa 300 metri sopra il Bighorn River che in questo punto ha scavato un canyon, peccato che abbia cominciato a piovere e quindi ci dobbiamo rifugiare in fretta nella nostra auto. Si riparte in direzione Sheridan, siamo su una bellissima strada panoramica, sembra di essere in cielo, ma ci accorgiamo che scarseggia la benzina, la città più vicina è a quasi 80 miglia e l’auto consuma tantissimo perché la strada si inerpica oltre i 3000 metri di altitudine. Siamo un po’ preoccupati e non ci godiamo appieno questa fantastica strada, forse una delle più spettacolari tra quelle da noi percorse nelle nostre vacanze USA. Superiamo Medicine Wheel National Historical Landmark, un luogo sacro agli indiani, ma decidiamo di non andare a visitarlo perché sta piovendo e non vogliamo fare delle miglia in più con  la benzina che sta finendo. Finalmente inizia una lunga discesa e poco dopo incontriamo un villaggio dove c’è un Lodge carinissimo ma soprattutto una vecchia pompa di benzina ma meno male...funzionante!!!
Siamo ormai al crepuscolo e molto più sereni e con il serbatoio pieno ripartiamo e poco dopo vediamo alcune macchine ferme sul ciglio della strada; ormai abbiamo capito come funziona e ci fermiamo a controllare. In mezzo ai cespugli appaiono le immense corna di un bull moose, che emozione, ci mancava. Siamo tutti contenti e lungo la strada incontriamo anche tanti daini, cerbiatti  e dobbiamo procedere con attenzione perchè non temono le auto e attraversano la strada. Finalmente arriviamo in serata all'Econo Lodge di Buffalo, ceniamo da Pizza Hut e sfiniti come al solito ma molto soddisfatti ci addormentiamo.
Solo pochi giorni di “ontheroad” e abbiamo già vissuto giornate intense e sorprendenti che valgono il prezzo del biglietto!!!

sabato 14 agosto
BUFFALO - DEVILS TOWER - STURGIS - RAPID CITY (circa 380 Km)
Ripartiamo dopo una buona prima colazione, il tempo non è perfetto ma si riparte in direzione Devil’s Tower che ad un certo punto ci appare il lontananza, che emozione!!! Raccontiamo ai nostri ragazzi che questo posto sacro agli indiani è  scelto da Steven Spielberg come location dove fare atterrare la astronave madre di “incontri ravvicinati del terzo tipo“. Arriviamo in mattinata, insieme ad un sacco di harleysti, infatti in questi giorni qui vicino, a Sturgis c’è il 70° mega raduno dell’Harley che si tiene una volta all'anno. Ci andremo nel tardo pomeriggio ma nel frattempo ci facciamo una bella passeggiata intorno al monolito.
Devil's Tower è stato il primo monumento nazionale, decretato da Theodore Roosevelt nel 1906. Alto circa 300 metri dalla base (ma si trova a 1558 metri sul livello del mare), si tratta di una roccia di origine vulcanica, formatasi 50 milioni di anni fa, quando il magma eruppe dal sottosuolo, facendosi strada tra gli strati di rocce sedimentarie, fino in superficie. Nel corso di milioni di anni, l'erosione consumò poi i sedimenti tutt'intorno, lasciando scoperto il materiale magmatico, simile a granito, che raffreddandosi, diede origine alle tipiche colonne esagonali che oggi caratterizzano il Devil's Tower. Le colonne esagonali nel tempo crollano. L'ultima si stima sia crollata abbastanza recentemente (stiamo parlando di tempi geologici): 10.000 anni fa.
Questo posto era considerato sacro da molte popolazioni indigene che qui hanno vissuto per lungo tempo. E lo è tuttora: si possono trovare, attaccati sui rami più bassi degli alberi, alcuni nastri a mo' di preghiere e offerte votive. I nomi che le popolazioni indigene hanno dato al Devil's Tower sono diversi, ma tutti sempre riconducibili alla figura del grizzly. Il motivo deriva da una leggenda indiana che racconta la storia di 7 ragazze indiane che si sarebbero arrampicate per sfuggire ad un orso. La montagna, alle loro preghiere, si sarebbe innalzata al punto da salvare le ragazze dal grizzly e far loro raggiungere il cielo dove si sarebbero trasformate in stelle e avrebbero formato la costellazione delle Pleiadi. I lunghi solchi incisi sulle pareti sarebbero i segni degli artigli dell'orso. Devil's Tower è infatti chiamata anche Grizzly bear Lodge.
Dal Visitor Center, che si trova alla base della Torre, parte il sentiero che permette in un paio di chilometri di percorrere l’anello. La sommità misura circa 60 per 120 metri. nel nostro piccolo trail intorno al monolito abbiamo fatto alcuni incontri, i “soliti” cerbiatti e un serpente. Per chi vuole, previo permesso e con l’adeguata attrezzatura è possibile scalare le pareti fino alla cima. Sulla strada in direzione Sundance ci fermiamo per fotografare uno strano cartello vicino ad un prato e ci accorgiamo che il prato letteralmente pullula di simpaticissimi “cani delle praterie” che hanno qui hanno le loro tane infatti ci sono intere famiglie che spuntano dai buchi del terreno, che carini!!! Ci perdiamo una mezzora a fotografarli. Pausa pranzo a Sundance e ci ritroviamo di nuovo per strada con tantissime Harley che ci rombano intorno. Siamo in prossimità di Sturgis , questo paesino una volta all’anno diventa l’ombelico del mondo dei bikers che si ritrovano per sfoggiare le loro moto e i loro tatuaggi, è tutto uno scintillio di cromature e frastuono di moto e musica. E’ uno spettacolo vedere questi personaggi  che si pavoneggiano lungo la via principale e che nonostante l’aspetto decisamente poco rassicurante si comportino in modo molto “urbano” ; con la polizia che in sella alle loro Harley controllano che il raduno si svolga senza problemi. Dopo qualche ora ripartiamo per Rapid City dove faremo base per i prossimi 4 giorni , ripromettendoci di ripassare da queste parti per vivere  ancora un po’ questa atmosfera. In serata prendiamo possesso della nostra camera all’Americ Inn e ci rilassiamo prima di uscire a cena e di tuffarci nei nostri letti per il solito profondo sonno ristoratore.

domenica 15 agosto 
RAPID CITY - DEADWOOD - MOUNT RUSHMORE - CRAZY HORSE MEMORIAL (circa 200 Km)
Dopo la solita colazione in motel siamo pronti a partire alla volta di Deadwood, grazioso paese nelle black hills, zona sacra agli indiani ma colonizzata nell'800 dai cercatori d'oro. A Deadwood risiedeva il famoso personaggio Wild Bill che qui è stato ucciso mentre giocava a poker. Al momento della sua uccisione, Wild Bill aveva  in mano una coppia di otto e una di assi, di fiori e picche. Questa combinazione diverrà famosa successivamente come  la "mano del morto", in suo onore. In zona ci sono splendide Harley posteggiate  con i soliti bikers tatuati, baffuti, vestiti con completi in pelle nera pieni di borchie “very aggresive“ ma gentilissimi quando chiediamo informazioni sulle loro bellissime moto. Visitiamo il bar dove  è stato ucciso Wild Bill, ma ci fermiamo a mangiare in un locale dove si mangia all'aperto con un cow boy (sembra il cugino di Willie Nelson) che ci intrattiene con musica country; che bello proprio questa è l’america dei film, quello che mi ero immaginata. Nel primo pomeriggio ci muoviamo in direzione di Mount Rushmore con una breve sosta a Boondocks dove c’è un piccolo museo di auto d’epoca e memorabilia degli anni 60, quindi procediamo verso Mount Rushmore che ci appare in lontananza. Devo dire che non mi ha entusiasmato particolarmente e pensare che era da tanto che volevo andarci e tanto meno mi è piaciuto il Crazy Horse Memorial, mentre ho trovato decisamente più interessante il  piccolo museo annesso. Non mi piace l’idea di fare scempio di una bella montagna per un artefatto che non ha niente di particolarmente artistico. ma tant’è sono contenta di averli visti entrambi, mettiamo il segno di spunta e ritorniamo a rRpid City per cenare e rilassarci in camera

lunedì 16  agosto
RAPID CITY - CUSTER STATE PARK (circa 200 Km)
Oggi si va in direzione Custer State Park. Il tempo non è magnifico e pioviggina, ma come se ci avesse ascoltato migliora e cosi ci facciamo tutto il wildlife loop senza pioggia. Che emozione vedere tanti bisonti tutti insieme; tra Yellowstone  e Custer ne avremo visti a centinaia ma ci emozionano ancora. Sono animali dall'aria mite ma possente e decisamente incutono un certo rispetto/timore. Vediamo anche alcuni cuccioli arancioni e spelacchiati fanno proprio tenerezza!!! Dopo un sosta forzata dovuta ad una pacifica invasione della carreggiata di alcuni bisonti che con molta calma si spostano nella prateria adiacente (in fondo siamo noi fuori posto, questa è casa loro) arriviamo in prossimità dell’uscita dove ci sono i famosi “begging burros“, questi asini selvatici simpaticissimi ormai sono molto poco selvatici e molto furbi, si sono abituati ai turisti  e si avvicinano alle auto elemosinando merendine, patatine, crackers e infilando il loro testone in auto per cercare cibo. Devo dire che questo parco statale forse da molti sottovalutato offre invece bellissimi paesaggi e per noi è stato una piacevolissima scoperta (grazie al forum USAONTHEROAD).

martedì 17 agosto
RAPID CITY - BADLANDS NATIONAL PARK (circa 250 km)
Oggi si parte presto direzione Badlands, dopo aver letto numerosi diari  finalmente potremo vedere questo parco magico. Purtroppo non potremo pernottare perché a causa del concomitante motoraduno di Sturgis era tutto prenotato da tempo. Comunque partiamo presto e a metà mattina arriviamo a Interior, pausa per acqua e generi di prima necessità e ripartiamo in questo paesaggio lunare incredibile, che emozione! Si alternano pinnacoli e pianure arse dal sole in una giornata con un sole strepitoso, un vero peccato non potersi fermarsi a vedere le stelle stanotte. Arriviamo al parcheggio e ci prepariamo ad affrontare il famoso Notch Trail, mio marito, Marco, soffre di vertigini ed è molto preoccupato ma dietro l’insistenza di tutti noi  decide  di seguirci, l’inizio è soft anche se il caldo si fa sentire. Riassumo la situazione: Marco soffre di vertigini, Alberto (mio figlio maggiore) detesta le cavallette onnipresenti, e mio figlio minore quando vede il cartello “beware rattlesnakes“ si fa prendere da una specie di attacco di panico e non vuole più proseguire, che inizio folgorante!!! Comunque lentamente procediamo tra panico e risatine isteriche raggiungiamo la “famigerata” scala!!! Con attenzione saliamo e Alberto, il primo del gruppo, nonché in nostro sherpa portaborracce quando ha quasi raggiunto la cima decide di lanciare lo zaino in avanti e op... lo zaino precipita in una fenditura della roccia sottostante e dopo aver tirato tutti gli accidenti del caso,
ci tocca perdere una mezzora buona sotto un sole ormai caldissimo per recuperare zaino e soprattutto la preziosissima acqua. Quando però arriviamo alla fine del sentiero veniamo ampiamente ripagati da un paesaggio che ci lascia, come e più di  molte altre volte, senza parole. Tornati al parcheggio, ci rifocilliamo  un po’ e ripartiamo per fare lo scenic loop attraverso questo fantastico parco. Ovunque ti giri vedi pinnacoli e paesaggi lunari, è veramente un parco incantato, peccato che non abbiamo potuto fermarci di più, ma abbiamo già fatto una solenne promessa di ritornarci al più presto per poterlo vivere più intensamente. Lungo la strada incontriamo i soliti bikers sempre allegri e socievoli e ci fermiamo a fare due chiacchere  in questa specie di città fantasma che è Scenic. Che giornata indimenticabile!!!
Stanchi, impolverati, letteralmente cotti, torniamo verso Rapid City per rinfrescarci prima di una meritatissima cena  all'outback steakhouse, a nanna presto, domani ci aspetta un viaggio molto lungo attraverso le grandi praterie del South Dakota per arrivare in serata a Sioux Falls.

mercoledi 18  agosto 
RAPID CITY - WALL DRUGS - MURDO - MITCHELL - SIOUX FALLS
Oggi tappa di trasferimento, dopo le meraviglie di ieri il paesaggio cambia di nuovo, questo incredibile paese riserva un sacco di sorprese. Ci fermiamo a WALL  per  vedere il famoso Wall Drug, che ora è una specie di grande store dove vendono di tutto dai dolci agli stivali ma che in origine era una farmacia, ora essendo io farmacista...non potevo certo esimermi dal visitarla!!!
Proseguiamo ancora lungo quella lunga linea retta che è la highway 90 che taglia a metà il South Dakota e facciamo un’altra sosta a Murdo, al pioneer museum, una raccolta di auto e trattori d’epoca con delle auto molto particolari. La sosta per il pranzo la facciamo invece a Mitchell, paese famoso per il “mitchell corn palace“ un palazzo la cui facciata viene, ogni anno, rivestita interamente di pannocchie di mais che vengono disposte a formare disegni. Da qui  il paesaggio fino a Sioux Falls è un infinita successione di campi sterminati in cui ogni tanto appare qualche mucca o, qualche farm e alcune centrali eoliche. In effetti forse per qualcuno è un paesaggio un po’ noioso ma per noi, l’idea di essere in questa landa sterminata a migliaia di miglia da casa, lontani anche da problemi di lavoro e quant'altro con il solo obiettivo di arrivare in serata in un motel e cercare una steak house, ci affascina e ci soddisfa tantissimo. Arriviamo in serata a Sioux Falls dove abbiamo prenotato per la notte al Red Roof Inn, il solito motel standard che ti offre un'ottima connessione e una discreta prima colazione, oltre ad una stanza pulita e confortevole.

giovedì 19  agosto
SIOUX FALLS - MINNEAPOLIS  - SAINT PAUL
Stamattina ce la prendiamo un po’ più comoda e dopo la solita colazione partiamo alla volta di Minneapolis e Saint Paul, dove abbiamo prenotato un Days Inn tra le due città gemelle. Spesso le guide parlano di Minneapolis e Saint Paul come le twin cities. Queste due città sono tutto fuorchè gemelle tranne che per la vicinanza geografica; Infatti Minneapolis è una città costruita con moderni grattacieli mentre Saint Paul  ricorda molto le città della costa est, con costruzioni più basse e in stile vittoriano. Venendo da sud ci imbattiamo nel famoso MALL OF AMERICA e nonostante non sia nelle nostre priorità, decidiamo di dedicargli un po’ di tempo. Questo immenso mall è il più grande degli usa e comprende circa 400 negozi e un  parco giochi con montagne russe e altre attrazioni simili incredibilmente al coperto. La tappa successiva è nel centro di Minneapolis dove c’è il famoso sculpture garden. Si tratta di un parco pubblico dove tra siepi e giardini sono esposte alcune famose sculture di arte contemporanea. Siamo molto stanchi e dopo la real america  abbiamo perso un po’ di smalto per cui decidiamo di andare a riposarci nel motel (che non consiglio in quanto un po’ vecchiotto e sporchino) quindi a cena nel ristorante li vicino.

venerdì 20  agosto 
SAINT PAUL - WISCONSIN DELLS
Colazione, un passaggio veloce a Saint Paul, con i ragazzi che dormono in auto, andiamo a vedere il rice park e la landmark plaza. In questo piccolo parco sono esposte delle statue dei  “peanuts”  (Charlie Brown, Linus Lucy etc...) come omaggio a Charles Schultz che è nato proprio qui. Sono grandi statue  Children  Friendly, infatti hanno angoli arrotondati e sono fatti di una lega speciale che non si surriscalda al sole per evitare che i bambini toccandole si scottino. Faccio alcune foto ai miei fumetti preferiti e ripartiamo alla volta di Wisconsin Dells. In ogni viaggio che facciamo negli States inseriamo sempre una tappa dedicata allo shoppping, preferibilmente in un outlet mall, questa volta sarà Winconsin Dells tanger outlet che prosciugherà la nostra carta di credito. Dopo circa 5 ore di campi, fattorie e mais arriviamo al nostro hotel Grand Marquis. Niente di particolare, ma dotato di una piscina coperta con parco acquatico dove i ragazzi possono svagarsi mentre noi ci riposiamo un po’ in camera, domani mattina ci attendono alcuni negozi del mall.

sabato 21 agosto
WISCONSIN DELLS - STURGEON BAY
Ce ne andiamo con le valigie traboccanti e la carta di credito sempre più magra ma come si fa a resistere a certi prezzacci? Jeans Levi’s a meno di 30$ e camicie Ralph Lauren quasi regalate! Nel pomeriggio riprendiamo la strada per la nostra prossima tappa, Sturgeon Bay nella Door County, una penisola che da Green Bay si allunga nel lago Michigan. Questa verdeggiante penisola dal clima mite è zona di vigneti ed è una località ideale per una vacanza tranquilla lontana dall'America consumistica dei fast food e delle pubblicità invadenti. Per arrivarci attraversiamo delle campagne bellissime punteggiate dai caratteristici fienili  che sembrano usciti da un quadro naif. Ci fermiamo due notti nel motel Americ Inn di Sturgeon Bay anche questo dotato di piscina, WI-FI e prima colazione per tirare un po’ il fiato, fare con calma il giro della penisola e goderci questo paesaggio rilassante prima di ripartire alla volta di Milwaukee e quindi di Chicago tappa finale del nostro viaggio.

lunedì 23 agosto 
STURGEON BAY - MILWAUKEE
La strada per Milwaukee non offre paesaggi particolari però quando arriviamo in città scopriamo, in riva al lago, un bellissimo edificio bianco che si estende nel lago un'enorme vela bianca: è il Milwaukee Art Museum progettato da Calatrava che sinceramente non abbiamo voglia di visitare, ma è molto affascinante dal punto architettonico. Di fianco a questo museo c’è un altra struttura che si chiama “Discovery World” nel cui interno oltre ad un acquario ci sono altre mostre ma soprattutto nell'ingresso, prima della biglietteria c’è un visitor center della città. Un gentilissimo signore ci fornisce di mappe e buoni consigli e ci dirigiamo verso il downtown  lungo il Milwaukee river. Ci sono diversi localini e ci fermiamo per pranzare in un ristorantino con i tavolino all'esterno, il clima è ideale per fare un assaggio della loro produzione di birra.
La città è famosa per essere la sede dell’Harley, per i festival musicali  e  per la birra; noi dopo l’overdose di moto che ci siamo fatti a Sturgis decidiamo di darci all'alcool. Per cui ci dirigiamo alla sede della Miller dove dopo una simpatica visita guidata del birrificio ci viene offerto un buon assaggio della loro produzione, strettamente a noi adulti!!! Guardiamo qualche negozio in un centro commerciale e ci dirigiamo al nostro sleep inn per smaltire le birre bevute. Il motel è come al solito dotato di posteggio gratuito, di WI-FI e di una piccola piscina e i ragazzi ne approfittano mentre noi ci riposiamo in camera. Usciamo per cenare in un ristorante vicino al motel , domani si parte per l’ultima tappa del nostro viaggio: Chicago.

martedì 24/sabato 28 agosto
MILWAUKEE - CHICAGO
Stamattina ce la prendiamo un po’ più comoda. Sistemiamo meglio i bagagli  e facciamo un po’ di pulizia all'interno della macchina perché nel pomeriggio dovremo riportarla al noleggio, a Chicago non ci servirà più.  Prendiamo alloggio all'hotel Blake per quattro notti, hotel elegante in buona posizione. Il prezzo è di  € 432 per una doppia (4 persone) trovato su expedia, comprende anche il WI-FI e la prima colazione per due persone. Pur non essendo una grande metropoli Chicago è veramente una bellissima città, passeremo questi tre giorni che concludono la nostra vacanza nella capitale del Midwest. Siamo anche fortunati perché il bel tempo ci assiste e quindi riusciamo a fare un bel giro in bicicletta sul lungolago, a fare shopping lungo il magnificent mile, a prendere un aperitivo per ammirare uno splendido panorama della città dal john hancock center, a fare una gita sul fiume che attraversa la città organizzato dall'art institute per ammirare gli splendidi grattacieli, a passeggiare nel millenium park e grant park, a divertirtici con le immagini deformate del cloud gate (“il fagiolo”) , a salire sulla famosa “willis tower”, insomma a goderci questa splendida città!!!
Non ci siamo fatti mancare neppure la famosa Chicago style pizza: deep dish pizza che a me è piaciuta tantissimo e per finire una serata blues nel famoso locale di “buddy guy“... veramente un gran finale per questa vacanza che speravamo non finisse mai!!!


Resoconto:
Durata: 21 giorni (viaggi compresi)
Voli:

da Milano Linate a Madrid (IBERIA)
da Madrid a Chicago (AMERICAN AIRLINES)
da Chicago a Denver (AMERICAN AIRLINES)
da Chicago a Madrid (AMERICAN AIRLINES)
da Madrid a Milano Malpensa (IBERIA)
Tot Spese Voli: € 2937,20

Alloggi:

RAMADA INN&SUITES - 7020 Tower Road, DENVER, CO (1 notte - US$ 96,65)
SLEEP INN - Douglas, WY(1 notte - US$ 96,77)
BEST WESTERN - 1601 8th street, CODY, WY (1 notte - US$ 142,56)
CANYON LODGE & CABINS - YELLOWSTONE National Park (2 notti - US$ 268,98)
ECONO LODGE - East Hart  st, BUFFALO 82834 (1 notte - US$ 169,14)
AMERIC INN of RAPID CITY - 1632 rapp street, RAPID CITY, SD (4 notti - US$ 579,74)
RED ROOF INN - 3500 Gateway Boulevard SIOUX FALLS (1 notte - US$ 70,26)
DAYS INN  - ST PAUL (1 notte - US$ 92,05)
HOTEL MARQUIS - WISCONSIN DELLS (1 notte - US$ 142,72)
AMERIC INN of STURGEON BAY - Sturgeon bay (2 notti - US$ 238,67)
SLEEP IN - Milwaukee (1 notte - US$ 103,13)
HOTEL BLAKE - 500 S Dearborn st, CHICAGO, IL (4 notti - US$ 525,00)
Totale: US$ 2.525,67

Questo diario è di: Cibalgina

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