Barcellona, la Spagna caliente

 È situata al margine del Mar Mediterraneo, a circa 160 km a sud dalla catena montuosa dei Pirenei e 150 dal Col du Perthus, che segna il confine con la Francia, in una pianura situata tra il mare e la suddetta catena montuosa, tra le foci dei fiumi Besòs e Llobregat.


Le Ramblas
Una delle parole spagnole più conosciute al mondo è sicuramente "Ramblas", termine assurto ormai a significare la passeggiata per antonomasia.
Si tratta infatti di uno dei luoghi di passeggio più rinomati al mondo, dove, tenendo rigorosamente la destra, si passeggia per ore attraverso incantevoli scenari barcellonesi, in mezzo a negozi e locali, bancarelle di fiori e di venditori di uccelli in gabbia, artisti di strada e belle ragazze. Un ideale percorso parte da Plaça de Catalunya, una grande piazza aperta nel XIX secolo come punto di incontro tra la Ciutat Vella e l' Eixample. Quì troviamo i più famosi e importanti grandi magazzini di Barcellona, El Corte Inglés: 8 piani di prodotti e servizi e ristorante con vista panoramica sulla città. Quì vicino troviamo anche il Palazzo della vecchia università di forme pseudoromaniche. Poco a sud di Plaça della Universitat, in un ex convento del XIII secolo, Troviamo il CCCB e IL MACBA, il Centre de Cultura Contemporania de Barcelona, che accoglie una esposizione permanente sulle tematiche di Barcellona in continua evoluzione, e la sede del Museu d' Art Contemporani de Barcelona ( MACBA). Quì troviamo esposte opere appartenenti all' Informalismo, al concettualismo catalano e al neoespressionismo, insieme alla pittura e alla scultura degli anni '70.
 Rambla de Canaletes 
Si tratta della prima parte della lunga strada che collega Plaça della Catalunya al Porto. E' così chiamata dalla Font de Canaletes, fontana ottocentesca in ghisa, uno dei luoghi di ritrovo degli abitanti e dei turisti. Una diceria popolare narra che chi beve l' acqua della fontana è destinata a ritornare a Barcellona. Da notare in zona la Farmacia Masò i Arumì, con tipiche decorazioni moderniste. Al termine della Rambla di Canaletes, troviamo Birri de Santa Anna, quartiere storico della vecchia Barcellona. Al numero 21 si incontra la Casa Elena Castellano ( 1903) dalla decorazione modernista e poco più avanti La Esglesia de Santa Anna. Sorta su un ex convento del XII secolo fu ricostruita in stile romanico dopo la guerra civile. Interessante il chiostro in stile gotico. In carrer Montsìo troviamo la Casa Martì, eretta nel 1896 da Josef Puig i Cadafalch; oggi accoglie il celebre cafè Els Quatre Gats
Rambla Dels Estudis
Sempre sulla lunga strada delle Ramblas, troviamo il tratto di rettifilo denominato Rambla dels Estudis, così chiamato per via dell' Estudi General fondato nel 1402 ( primo centro universitario di Barcellona); la rambals è più nota per i Barcellonesi come Rambla dels Ocells perchè quì stazionano nutrite colonie di passeri e si vendono ancora come secoli fa uccellini in gabbia.
Rambla de Sant Josep 
  Pur trovandosi alla fine delle ramblas anche questo spazio è stato nominato Rambla dels Flors, perchè un tempo c'era il mercato e oggi ci sono diverse bancarelle di fiori. Quì troviamo il Palau de la Virreina eretto tra il 1772 e il 1777 come dimora per Manuel D' Amat, allora viceré del Perù, così chiamato perchè abitato dopo la sua morte dalla moglie. Esterno in stile neoclassico, doppia scalinata, ambienti interni di gusto tardobarocco. attaccato troviamo il mercato De la Boqueria o de Sant Josep, uno dei luoghi più caratteristici di Barcellona, spesso ripreso anche Manuel Vàzquez Montalbàn nelle sue opere. Vicino al mercato troviamo Plaça del La Bloqueria dove possiamo ammirare un grande mosaico opera di Joan Mirò. A sud del mercato de la Boqueria troviamo il quartiere di Barri Raval, urbanizzato in epoca più tarda rispetto alle altre zone della Ciutat Vella in quanto originariamente riservat alla coltivazione e ad altri servizi. Quì troviamo la sede più antica dell' Hospital de la Santa Creu, fondato nel 1401 e completato nel XVIII secolo. Dal 1914, gli ambienti dove prima venivano curati i malati, sono occupati dalla Biblioteca de Catalunya ( con una sezione intera dedicata a Miguel Cervantes e al suo Don Chisciotte). Da osservare attentamente il bellissimo ingresso che si trova su carrer de Carme, con l' androne , la scalinata e il cortile interno ammantati da dipinti modernisti su piastrelle in maiolica celebranti San Paolo. A sinistra della Rambla di sant Josep troviamo ancora il bel quartiere storico di Barri del Pì, il cui centro geografico è la Església de Santa Maria del Pì, in stile gotico catalano, con il suo bellissimo portale, e il mercato di alimentari di Plaça del Pì. Interessantissima zona di arte e antiquariato quella che parte dalla vicina Plaça de Sant Josep Oriol, meta spesso di pittori che espongono le loro opere in piazza.
Rambla de Caputxins  
E' forse questo il lato più interessante della rampla, quì chiamata Rampla de Caputxins. Quì troviamo il Gran Teatre del Liceu, inaugurato nel 1848 ( uno dei migliori teatri a livello europeo) venne distrutto da un incendio nel 1861 per essere ricostruito solo un anno dopo. Nel 1994 un nuovo incendio lo fece crollare per risorgere definitivamente nel 1999. Poco più avanti, quasi di fronte, passando per il carrer Colom, giungiamo alla Plaça Reial, elegante piazza a forma rettangolare racchiusa da una quinta di edifici neoclassici, con i lampioni progettati da un Gaudì ancora studente. Sotto i portici troviamo numerosi ristoranti e locali che continuano a dare negli anni mondanità alla Plaça Reial. Vicina alla Plaça Reial troviamo una delle prima sperimentazioni architettoniche di Gaudì: il Palau Guell. Già nel 1984 è diventato patrimonio dell' umanità sotto la tutela dell' Unesco. Si trattava in origine di una abitazione privata che da subito luogo di riunione per intellettuali e artisti. Abbiamo così un edificio realizzato tra il 1885 e il 1889, impostato su un alto salone a cupola, attorno al quale si collocano le camere dell' abitazione. La facciata è in pieno stile Gaudì, con motivi orientaleggianti e neogotici, il tutto condito dalle solite straordinarie decorazioni frutto dello sbizzarrirsi fantastico dell' architetto artista.
Rambla de Santa Monica 
Il tratto finale della lunga strada si chiama Rambla de Santa Monica, dal nome di un ex convento ora trasformato nel Centre D' art santa Monica ( dove si tengono esposizioni temporanee). Questa ultima Rambla fu in realtà il primo luogo di Barcellona ad essere adibito a luogo di passeggio. bellissime anche quì le facciate di numerosi edifici che si affacciano nella rambla in stile neoclassico, tra le quali il Palau Marc de Reus ( 1176) e l' edificio del XIX secolo ora adibito a Museu de Cera.
La Sagrada Familia 
Gaudì ricevette nel 1883 di costruire la grande chiesa in un luogo che al tempo non era molto frequentato. Era suo desiderio concludere il progetto entro il 1910 ma come vedremo essendo finanziata dal popolo perche era la chiesa dei poveri, e quindi doveva essere finanziata solo dalle offerte, i lavori si protraranno fino ai giorni nostri. Ampie modifiche furono apportate dal maestro durante i lavori ed è per questo che dopo la sua morte il progetto risulta ancor oggi di difficile realizzazione.La chiesa per Gaudì doveva essere vista per la prima volta come un esperienza e non solo come un edificio costruito e basta. Le dodici torri sono il simbolo dei 12 apostoli ed oggi ne vediamo realizzate 8, splendide forate come un alveare di api (da cui Gaudì trasse spunto) . Dopo la morte dell artista nel 1926 i lavori passarono da archietto in architetto e la facciata venne realizzata dal famoso Subirachs, che creo non poche polemiche per la fredda geometria. Per godersi appieno la visita bisogna entrare nei sotterranei dove sono custoditi in un museo, tutti gli studi di Gaudì, modellini in gesso e legno, ed ancora magnifiche foto che mostrano gli elementi vegetali ed animali che hanno supportato l'artista nella creazione di questa straordinaria architettura. Visite guidate Lun. dom. 8.00/21.00 - costo del biglietto per entrata individuale 8 euro per visitare la chiesa.
Parc Güell (1900-1914) Il Parc Güell è una delle realizzazioni dell'architetto Antoni Gaudí a Barcellona che appaiono nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Progettato agli inizi del Novecento, avrebbe dovuto diventare una città-giardino. È oggi un parco pubblico, aperto tutto l'anno, ed uno dei monumenti-simbolo della città catalana, con un un'alta frequentazione turistica. Gaudí cercò di conservare l'andamento naturale del terreno in rilievo, lasciando libero sfogo alla sua immaginazione, generando un’opera originale dal profilo sinuoso. Per la sua costruzione fece impiego di variopinte ceramiche di recupero e pezzi di vetro, utilizzati come tessere di mosaici colorati, assieme alle sue sculture in calcestruzzo, che rappresentano tutto un universo di animali fantastici, rifacendosi in maniera chiara al concetto del pittoresco. Fedele al suo stile, Gaudì creò un’opera che si integra nella natura e che la riproduce: tra gli esempi la passeggiata coperta con delle colonne che hanno le forme dei tronchi degli alberi o delle stalattiti, le fontane e le arcate artificiali di roccia.In cima alla scalinata principale con la fontana a forma di salamandra (simbolo dell'alchimia e del fuoco) si trova la sala ipostila, realizzata come un tempio classico greco. Questa sala, chiamata anche sala delle 100 colonne (benché soltanto 85 siano state completate), si situa sotto la piazza centrale del parco. La piazza è delimitata da un sedile sinuoso come un serpente di 150 m di lunghezza. Su questa panchina straordinaria, seduti in curva, si è al riparo e si vedono i propri vicini, in uno spazio intimo, pur avendo la vista sul resto della panchina.Nelle altre zone del parco Gaudí creò spazi altrettanto fantastici, dove ponti in cemento armato sembrano strutture ottenute dalla scultura della roccia, dissimulando così l'incredibile sforzo architettonico. Museu Picasso 
Montcada, 15-19
Metro Jaume I, Liceu, Arc de Triomf
Orario martedì-sabato 10:00-20:00, domenica 10:00-15:00
Ingresso 5,00 € (2,50 € studenti)
Gratis la prima domenica del mese. Tremila opere del grande maestro (considerato catalano ma nato a Malaga), la più completa raccolta esistente al mondo per una panoramica esaustiva su uno dei massimi geni del `900.
Corrida 
Domenica 27 settembre 2009 il più grande torero contemporaneo José Tomás è uscito ancora una volta trionfante dalla Plaza de Toros Monumental di Barcellona, nell'ultima corrida della stagione. Per i ventimila presenti all'arena è stato uno spettacolo unico, durante il quale il popolare matador si è esibito in eleganti chicuelinas e rischiosi manoletinas. José Tomás è considerato il torero del secolo e per di più è molto legato a Barcellona e alla Catalogna; infatti ha scelto proprio questa città per il suo ritorno trionfale dopo qualche anno di ritiro dalle scene e ad ogni sua vittoria esulta sfoderando la bandiera della Catalogna. Ma potrebbe essere anche l'ultima corrida in assoluto perché a fine ottobre il parlamento autonomo della Catalogna deciderà se proibire i festejos taurini. Sono state raccolte più di 180.000 firme contro questo che da tanti è considerato uno spettacolo crudele, che culmina con l'uccisione del toro. In opposizione agli animalisti ci sono coloro che ritengono che la corrida sia un'espressione culturale profondamente radicata nella storia spagnola. Sono ancora tanti quelli che assistono alle corride ed esaltano il matador che esce vittorioso dall'arena, in un delirio incontenibile. Secondo alcuni si vuol abolire la corrida anche per una forma di nazionalismo antispagnolo, infatti in una Catalogna estremamente patriottica la corrida è vista come un simbolo della colonizzazione culturale spagnola.

Photo: Porto
Immagine Panoramica di Barcellona(dal parco di Putget al tramonto)
Immagine Panoramica di Barcellona(verso il mare)

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